martedì 8 dicembre 2009

IL PRIVILEGIO DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE


Quando Pio IX, l’8 dicembre 1854 proclamò il Dogma dell’Immacolata Concezione come verità rivelata da Dio, la Sua Bolla “Ineffabilis Deus” fece il giro del mondo tra stupore e perplessità. Ora agli occhi della Chiesa e del mondo questa verità più volte discussa nel passato e nel presente, non è più incerta. Essa fa parte dei dogmi della nostra fede, ove nella Bolla così si proclama: Il Dio ineffabile sin da principio e innanzi ai secoli, elesse e dispose all’Unigenito Suo Figlio una Madre, da cui fatto uomo, avesse egli a nascere nella felice pienezza dei tempi, e fra tutte le creature di tanto amore, predilesse Lei/…/ricolmandola dell’abbondanza di tutte le grazie celesti, tolte dal tesoro della divinità/…/immune da ogni macchia di peccato.
La verità della Donna, immune da ogni peccato, era già prevista nella storia dell’A.T. Isaia, secoli prima della nascita di Gesù così profetizza: “Ecco la Vergine che concepirà e darà alla luce un figlio, e gli porrà il nome d’Emmanuele”( Dio con noi). Puntuale la conferma di Luca dopo sette secoli:“ L’Angelo Gabriele fu inviato ad una… Vergine della città di Nazaret, promessa sposa ad un uomo di nome Giuseppe, chiamata Maria. L’Angelo le disse. Ave o piena di grazia,il Signore è con te/…/non temere, Maria, perché tu hai trovato grazia davanti a Dio. Ecco tu concepirai nel tuo seno e darai alla luce un figlio che chiamerai col nome di Gesù…che sarà chiamato figlio dell’Altissimo. Allora Maria disse all’Angelo: come potrà avvenire questo, se io non conosco uomo? E l’Angelo rispose/ niente è impossibile a Dio/…/”(1,5-26,33)
Da questa lettura scaturisce la disputa dottrinaria tra immaculisti e scettici che a partire dal XIII secolo si protrarrà per settecento anni. La disputa non fu mai tra cattolici ed eretici, ma tra francescani e domenicani da una parte e sostenitori della Scolastica dall’altra. Il confronto fu sempre contenuto senza mai debordare in offese o reciproche scomuniche. A dirimere la controversia fu il francescano Duns Scoto (di cui si celebra il VI centenario della sua professione religiosa). Scoto, fu allora determinante per il trionfo della dottrina dell’Immacolata Concezione.
Famose la tesi da lui ispirate e sostenute a Parigi presso la Sorbona dove esercitava il dottorato del magistero. Per conto della Santa Sede e alla presenza dei suoi delegati, egli con inconfondibili ragionamenti ebbe a confutare una per una tutte le 200 argomentazioni di alcuni teologi che sostenevano che Maria di Nazareth fosse anch’essa compromessa con il peccato originale. Il teologo Duns Scoto, con il volto e la parola illuminata dallo Spirito, fece brillare di tanta luce la Santità della Vergine preservata dal peccato prima della creazione del mondo, al punto che tutti i presenti cessarono ogni disputa per raccogliersi in una profonda meditazione. Perciò la Chiesa lo proclamò “ Cavaliere dell’Immacolata”, “Dottor Sottile”, “Verbi Incarnati”. La causa di beatificazione fu riconosciuta il 20 marzo 1993.
Il discepolo di Scoto, Mayroni, così riassumeva l’argomento del maestro: Dio ha potuto preservare Maria dal peccato: era conveniente che lo facesse, dunque lo fece.-Potuit, decuit, ergo decit.
Nel mio libro L’Uomo , il silenzio di Dio, i dolori della Vergine, della seconda edizione de “il Rosone di Foggia”, sulla base degli eventi storici dell’ottocento, ho desunto che la proclamazione del Dogma mariano di Pio IX, non è una forzatura magisteriale né una presunta imposizione venuta dalle gerarchie da far accettare ad una chiesa e ad un popolo il cui culto mariano si tramandava da secoli. Il controverso cammino per giungere al trionfo dell’Immacolata Concezione che svela il mistero dell’Incarnazione, è stato sì un percorso umano, che però ha avuto il definitivo sigillo di Dio. Vediamone il percorso.
La S.S Vergine con un volto splendente,vestita d’un manto azzurro con un velo bianco sul capo, apparve a Suor Caterina Labourè nella notte del 18 luglio 1830 presso la Cappella de Rue de Bac 140 di Parigi. Il dolce colloquio di due ore, svela che la Madonna preoccupata dalle precedenti mattanze del giacobinismo laicista della rivoluzione francese culminate con una danza di una prostituta nella cattedrale di Notre Dame e le guerre napoleoniche, affidò alla santa una missione di far coniare una Medaglia affinché le persone che la porteranno, riceveranno grandi doni. Lo straordinario evento avendo fatto il giro del mondo anche per il gran numero di grazie ottenute con la famosa medaglia miracolosa, non poteva non giungere agli orecchi del Pontefice.
Il fenomeno registrato pagina dopo pagina presso gli archivi della diocesi di Parigi impressionò la chiesa, perché la Vergine ebbe a suggerire anche la frase tuttora così riportata dalla Medaglia dei miracoli: “O Maria concepita senza peccato pregate per noi che a Te ricorriamo”. Nel 1854, il fenomeno stimolò il papa nella via intrapresa con il Dogma quale vero ed unico rimedio per la salvezza della Chiesa e della società dai mali che la sovrastano. Si noti come dopo quattro anni, mentre i lumi della sapienza illuministica si andavano spegnendo e mentre appare la nuova idolatria materialista ispirata da Marx (1848), ecco sempre in Francia, appare un nuovo grande segnale dal Cielo: La Vergine di Lourdes (1858).Una nuova clamorosa apparizione che prorompe nella storia dei popoli ad ammonire sugli errori del passato e per impedire lutti e idolatrie che di lì a poco invaderanno la terra. La piccola Bernadette Soubiruns, del tutto ignara, testimonia che la Donna spendente di luce si chiama “Immacolata”. Qui l’uomo, diventa davvero il figlio del soprannaturale alla scoperta della sua origine e del suo destino. A Lourdes la Ragione si coniuga con la Fede: le due ali della verità; qui c’è la prova del 9 dell’esistenza della Madre Celeste!

Bisceglie, nuovo successo del libro di Gilberto Regolo

Questo articolo è stato pubblicato dal'ufficio stampa della parrocchia Sant'antonio da Padova di Foggia il giorno dopo la presentazione del mio libro "L'uomo il silenzio di Dio i dolori della Vergine" presso la Rettoria di Sant'Agostino annessa al grande centro sanitario "Casa della divina provvidenza" Don Uva Bisceglie (BA).

A distanza di due anni dalla sua pubblicazione, il libro del nostro conterraneo Gilberto Regolo “L’Uomo, il silenzio di Dio, i dolori della Vergine, edizione “il Rosone ,” continua a mietere successi. Domenica 29 novembre u.s, presso la Rettoria di S. Agostino annessa al grande Centro sanitario “Casa della Divina Provvidenza” Don Uva di Bisceglie, nei locali della chiesa gremita di ogni ordine di posti, alla presenza di numerose autorità civili e religiose, è stata presentata l’Opera di Regolo., allietata da due brani mariani eseguiti dal Coro della Cappella.

Il Reggente Don Andrea Mastrototaro, convinto promotore di questa riuscita manifestazione di fede e cultura, ha introdotto i lavori porgendo il benvenuto agli ospiti espressamente invitati.

Padre Luigi Lauriola, parroco del Santuario S. Antonio di Foggia, dopo la presentazione del ricco curriculum del prof. Regolo formatosi alla scuola laica del “Terzo Ordine” del figlio di Bernardone, si è soffermato sullo spirito dell’opera ribadendo che il Saggio di Regolo non è un pio esercizio di devozione mariana, ma il risultato di un’attenta analisi storica, sociologica e politica dei drammatici eventi dei secoli precedenti che hanno inciso sull’attuale dilagante scristianizzazione. Le analisi e le ricerche condotte dall’autore circa i mali oscuri che affliggano i paesi europei vanno ricercati in alcuni negativi fenomeni del passato come, il giacobinismo laicista della rivoluzione francese e dal materialismo ateo. Il laicismo, l’immanentismo, il pragmatismo ed il relativismo etico, come scrive l’autore, sono oggi i più insidiosi e penetranti strumenti del processo di secolarizzazione in atto contro la fede, la famiglia,la società e le istituzioni.

E’ seguito un avvincente intervento dell’Autore che ha tracciato con una mirabile sintesi, la storia dell’uomo e dei popoli con la storia della salvezza. Dando un semplice sguardo alla cronologia degli eventi che si sono succeduti nel tempo (scismi, protestantesimo, rivoluzione francese, comunismo, nazismo, guerre mondiali, crisi della famiglia, terrorismo), i popoli hanno celebrato in ogni tempo i loro idoli a cui bisogna inchinarsi, piegandosi alle prepotenze, alle mode e al conformismo del momento. “La storia così guardata – ha rimarcato l’oratore-diventa un assoluto senza alcun rimando a Dio, quindi le aspirazioni dei popoli per giungere alla realizzazione di un regno di pace e di giustizia sembrano solo il traguardo di una tragica chimera. Eppure la storia si svolge sotto lo sguardo della Divina Provvidenza che riesce a scrivere dritto sulle righe storte degli uomini. I tanti interventi della Vergine di Sion nella storia umana rientrano quindi in quel piano di Dio che si svela attraverso la storia della Salvezza. L’amore della Beata Vergine con il suo diretto rapporto verso i suoi figli è un capitolo insostituibile nella storia del cristianesimo capace di coinvolgere tutto il genere umano. Puntuali i riferimenti dell’autore come le Apparizioni della Vergine di Sion, a Caterina Labourè del 1830, a Lourdes(1858) in risposta alla mattanza giacobina e alla fine di Napoleone(1815); a Fatima (1917) in coincidenza della rivoluzione bolscevica e le guerre mondiali e infine quella attuale di Medjiugorje (1981)con la caduta del regime di Tito.

Dopo alcune domande da parte del pubblico, la manifestazione si è conclusa tra applausi e ringraziamenti. Tra i vari consensi pervenuti, è stata data lettura del telegramma dell’on. Amoroso, vice sindaco della città di Bisceglie.

L’Ufficio Parrocchiale

(Ufficio Stampa)

Foggia li 30 nov. 2009


martedì 27 ottobre 2009

Gli anglicani tornano… penitenti sulle vie di S. Pietro

Mentre una cospicua parte del mondo va in rovina, tra terremoti, rave parti, droghe, balli, sballi, stupri, violenze, guerre, rancori e reati di ogni tipo; mentre parte del mondo mussulmano continua imperterrito nella sua sfrenata corsa verso il fondamentalismo terroristico; mentre il glorioso antico continente europeo continua la sua folle corsa verso il nichilismo collettivo; mentre gli italiani si dividono su tutto anche sul sapore della…pasta e fagioli, ecco una Lieta Novella: milioni di sudditi del Regno di S. Maestà britannica… tornano penitenti sulle vie di S. Pietro! “E’ l’inizio di una nuova era”-titolava il 20 ottobre u.s il quotidiano “The Daily Telegrafh. “ Una notizia storica, stupefacente; una decisione di “suprema audacia e generosità da parte di Benedetto XVI” che farà arrossire di vergogna gli atei devoti del babelico mondo politico italiano di ogni colore politico.
E’ la prima volta dalla Riforma protestante del XVI secolo che una comunità così ampia ha maturato il desiderio di tornare in comunione con il Pontefice Romano riconoscendolo come legittimo successore del pescatore della Galilea. La posta in gioco è altissima; trattasi di una comunità di 80 milioni di credenti sparsi in India. Africa, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia che ebbe origini nel 1536 dopo la scomunica di Enrico VIII a causa del suo divorzio da Caterina d’Aragona per sposare Anna Bolena. Un ripensamento, un cammino a ritroso di quattro secoli, da quando i figli di Albione sull’onda del riformismo si staccarono dalla Chiesa Madre di Roma per ora farvi ritorno come nella parabola del Figliol prodigo. Una rivoluzione culturale destinata a cambiare la mentalità laicista figlia della mattanza della tanto decantata rivoluzione giacobina che da Rousseau a Lutero, da Heghel a Marx e Hitler ha fatto da battistrada a tutta una serie di perversa ingegneria sociale. Una sconfessione di una mentalità finora erroneamente dominante che ha sempre considerato i paesi anglosassoni all’avanguardia del progresso perché figli della Riforma, rispetto ad altri paesi incluso il nostro, figli della controriforma. La spaccatura nella chiesa anglicana si è accentuata dal 1988 per la crescente contrapposizione tra la corrente liberal chic ed i fautori della fedeltà alla tradizione evangelica. Uno scontro intorno al sacerdozio femminile, alla nomina del vescovi omosessuali e del riconoscimento delle nozze gay con una liturgia che vuol benedire le nozze tra persone dello stesso sesso. La notizia che ha fatto il giro del mondo, ha subito suscitato degli interrogativi. Come farà la Chiesa Romana ad accogliere preti sposati ? Il Papa come sarà accettato dagli anglicani? Interrogativi legittimi che il cammino ecumenico della chiesa si è posto fin dagli inizi con tutte le altre confessioni dei fratelli separati e che ha già raggiunto positivi risultati tra Benedetto XVI e il Patriarca Alessio II nel 2006. Benedetto XVI, nei prossimi giorni renderà nota una Costituzione apostolica, con la quale autorizzerà nuove strutture ecclesiali come gli “Ordinariati personali” finora non previsti dal diritto canonico per accogliere chierici e fedeli anglicani che desiderano entrare nella piena e visibile comunione con la Chiesa cattolica.
La notizia è stata anticipata recentemente dal Cardinal Levada, prefetto della congregazione della dottrina della fede, che ha illustrato alcuni contenuti dell’iniziativa. I chierici ed i vescovi ex anglicani anche sposati che desiderano abbracciare la fede cattolica, nella fedele obbedienza al papa, saranno canonicamente inquadrati sotto forma di “Ordinariati personali” con le singole conferenze episcopali locali simili agli ordinariati militari già esistenti. Una struttura che consente agli ex anglicani specie quelli operanti nel mondo di cultura anglosassone, di sottostare ad un proprio ordinario e non al vescovo della diocesi. Si tratta quindi di uno “status” d’indipendenza rispetto alla struttura diocesana simile alla Opus Dei per la quale esiste una speciale prelatura per cui i sacerdoti anglicani sposati potranno essere ordinati sacerdoti cattolici. I vescovi sposati potranno diventare solamente sacerdoti, mentre i seminaristi anglicani potranno portare a termine il loro percorso di formazione entrando nell’ordine sacro dopo attenta valutazione. Si sottolinea infine che la stessa liturgia anglicana potrà “conservare elementi dello specifico patrimonio spirituale e liturgico anglicano”. I preti anglicani sposati che entreranno a far parte della Chiesa Cattolica saranno equiparati ai sacerdoti cattolici di rito orientale. Nulla cambia per i sacerdoti di rito romano. La pratica del celibato non è “lex divina”, ma “lex ecclesiae”. Nella Chiesa Romana il celibato fu reso obbligatorio nel 386 e tale rimane, per meglio servire la chiesa e i fratelli. Non si può immaginare un S. Antonio o un Padre Pio sposati con i figli. A tutti però è dato di servire il corpo mistico di Cristo secondo i propri talenti, a cominciare dai laici ai quali la “Lumen Gentium” riconosce che in virtù del battesimo, ogni cristiano “ha il dono regale, profetico e sacerdotale”. Il Concilio Vaticano ha stabilito al servizio della chiesa ciascuno è convocato con i propri doni e carismi. Però, alcuni laici/che anche sposati sono chiamati, dopo particolari corsi di studi, a dare un apporto particolare come diaconi, Lettori, accoliti, ministri straordinari dell’eucaristia, docenti di religione. Ora si attendono notizie ufficiali e approfondimenti di Benedetto XVI. A nessuno può sfuggire che la storia italiana e quella europea ha una comune identità nata dall’incontro creativo tra la tradizione del mondo classico e il Vangelo. La Chiesa di Roma, malgrado indubbi errori del passato, ha sempre svolto un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’uomo e della civiltà. Tra i tanti eventi negativi che hanno influito sulla storia contemporanea emerge, senza dubbio, il grave fenomeno della scissione protestante che spaccando l’unità spirituale dell’Europa, ha dato seguito ad una profonda aridità del sentimento del sacro. L’onda anticattolica, indebolendo l’animo degli innocenti e dei puri di cuore, ha rafforzato l’Islam approdando nel cuore dell’Europa aprendo la strada ad un progressivo distacco dei popoli dalla rivelazione del Cristo morto e Risorto. A nessuno sfugge che si è caduti del becero secolarismo radicalmente incompatibile con la fede. Una gioventù ubriaca anzi drogata dall’esaltazione dei nuovi idoli è sotto gli occhi di tutti.
Il processo di secolarizzazione attentando all’unità della Fede, ha provocato il festival delle fratture, cioè la contrapposizione tra Vangelo e Chiesa, Cristo Storico e Cristo della fede, tra storia e dogma, tra autorità e libertinaggio, tra fede e ragione, verità e coscienza. Nel contesto dell’attuale crocevia dell’umanità, le presenze degli ultimi Pontefici romani da Paolo VI a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sono stati tra i più decisivi che hanno abbattuto i muri dell’odio (Berlino) e delle reciproche diffidenze con i fratelli separati aprendo la strada ad una nuova Pentecoste per far argine all’ateismo invadente e al materialismo scristianizzante.

giovedì 21 maggio 2009

Segno dei tempi, il Papa apre ufficialmente al web 2.0: nasce il portale “Pope2You"

Il 24 maggio, in occasione della giornata mondiale delle comunicazioni, aprirà ufficialmente i battenti Pope2You.net, il sito tramite il quale Benedetto XVI si metterà in contatto direttamente con tutto il popolo di Internet. Una svolta a dir poco storica. Il sito sarà in diverse lingue e userà tutti gli strumenti del web 2.0, da YouTube a Facebook. In questo video già caricato proprio su YouTube è Monsignor Celli a spiegare il progetto di Pope2You.net.

Guarda questo indirizzo:

http://www.pope2you.net/




venerdì 20 febbraio 2009

LA Shoah, il silenzio di Dio e il mistero del Popolo ebraico ?

Il seguente mio editoriale è stato pubblicato sulle colonne del quotidiano L’Attacco, dopo le dolorose dichiarazioni dell’Arcivescovo scissionista Willemsen, subito stroncate dal Pontefice Benedetto XVI. La storia del popolo ebraico è affascinante e misteriosa perché è strettamente legata alla terra dove è nata la Vergine di Sion. La storia della Salvezza non …può fermarsi all’Antico Testamento ma al Nuovo perché ne è il compimento. La Prova? Sono oltre mille le apparizioni della florida ragazzina di Galilea, promessa sposa a Giuseppe, prescelta da Dio come Madre del Redentore. Luca nel cantico del Magnificat così la sublima:


L’anima mia magnifica il Signore,

e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni

Mi chiameranno Beata…


Se vuoi approfondire molti aspetti di alcune tra le più scioccanti Apparizioni mariane ricordati di leggere il mio libro L’uomo, il silenzio di Dio, i dolori della Vergine. Per esempio, Fatima rappresenta un messaggio straordinario che a distanza di 90 anni si ricollega alla nostra traballante vita quotidiana. Fatima è venuta ad evangelizzare anche il nostro…secolo, così come i Messaggi delle Apparizioni precedenti si sono riferiti…ai rispettivi contesti storici. Per saperne di più contattami al seguente indirizzo e- mail: gilberto.regolo@fastwebnet.it.


In questi giorni abbiamo assistito ad una ripresa della polemica sui misteri della Shoah, come se l’Olocausto consumato ad opera di Hitler possa esaurirsi in un mero conteggio da bottega sulle cifre delle vittime e sulle modalità dell’uso dei gas nervini. Una polemica stucchevole, che spunta come un cavolo a merenda da parte di un vescovo scismatico, polemica non nuova, subito stroncata da Benedetto XVI riproponendo che la Shoah rimarrà nei secoli un obbrobrio anche se nei campi di sterminio ci fosse stato un solo uomo al posto dei discussi 6 milioni di ebrei.

Ciò che va subito precisato è che i carnefici di Hitler, non hanno inventato nulla. Le persecuzioni contro il popolo ebraico non sono nate dal nazismo, ma ha radici risalenti a molti secoli prima della Crocefissione di Cristo sul Gòlgota; è una storia infinita, una sorta di telenovela terribile ed umiliante che ci viene ciclicamente riproposta, ciascuna legata al momento storico, a partire dall’Egitto dei Faraoni, a quello greco- romano, per proseguire fino ai nostri giorni con Hamas.

Nella Bibbia, si legge come Mosè, legislatore degli ebrei del XIII secolo a.C, ebbe da Yahweh l’incarico di liberare gli ebrei dalla schiavitù, guidandoli verso la terra promessa dopo aver attraversato miracolosamente il Mar Rosso. Nel 70 d.C , mentre si consumavano le prime mattanze contro i seguaci di Cristo da parte dei romani, l’Imperatore Tito mette a ferro e fuoco Gerusalemme con il suo Tempio dando origine alla famosa diaspora ebraica nel mondo. Una parte degli ebrei fu relegata a Cesarea, un’altra deportata a Roma ( proprio come i vagoni…di Hitler) per la costruzione forzata del Colosseo ed il resto venduta come schiavi. Il traffico degli schiavi ebrei è passato alla storia come il Pidion-ha-shvenim ossia “riscatto dei prigionieri" Solo nel 313 quando Costantino emise l’editto di Milano ebbe fine la persecuzione dei cristiani e degli ebrei che avevano spesso condiviso le sofferenze e il carcere. Ma anche questa fu di breve durata, perché l’ansemitismo si estese in quasi tutti i paesi europei. Nel medioevo, gli ebrei con la scusa di avvelenare i pozzi, erano già ghettizzati in molte capitali europee, recintate da alte mura con una sola porta d’ingresso. Il libro di Antonio Giordano, stampato da Schena editore di Fasano con prefazione di Gianfranco Fini, da me presentato a Foggia nel 2005 con il prof. F. Saverio Russo presso il Palazzotto dell’Arte alla presenza del capo dei rabbini di Trani, ci fornisce uno spaccato di ricerche rigorose sulla travagliata persecuzioni degli ebrei. Nel 1880 nella sola Germania furono uccisi 200 mila ebrei con la scusa di diffondere l’epidemia; in Francia il pregiudizio contro gli ebrei alimentato dal famigerato Guèrin, toccò il suo apice nel 1899 con il famoso processo Dreyfus, ufficiale francese di origine israelita, ingiustamente accusato di spionaggio in favore della Germania. La forte crisi economica della seconda metà del XIX secolo chiamò in causa gli ebrei, perché considerati capitalisti finanziari mondiali. Proudhon, filosofo del socialismo, si scagliò contro gli ebrei definendo la proprietà un furto, aprendo così le porte alle postume accuse di Hitler che incolpò il sionismo della sconfitta tedesca nella Grande Guerra.

L’antisemitismo del XX secolo, sulla base di siffatti precedenti si spinge più in là, fino a considerare gli ebrei come causa prima dei mali che affliggono la società contemporanea. Il libretto de I protocolli degli Anziani di Sion divulga la tesi che esiste un governo mondiale ebraico che operando nella segretezza, ha l’obiettivo appunto di instaurare il dominio ebraico nel mondo, operando con tutti i mezzi specie quelli finanziari di cui ne sono possessori. Oggi non sono pochi coloro che si chiedono quali siano stati i veri motivi di questo incredibile “falso storico”. Tra le ipotesi c’è quella che fa scaturire i Pogrom da una lotta di potere che si scatenò nella corte degli Zar dove si pensò di usare l’arma della propaganda antisemita che costrinse 1 milione d'ebrei a lasciare il territorio. Quando nel 1933 l’autore di Mein Kampf andò al potere, era talmente assetato di odio che pose le basi delle leggi razziali del “35 per poi giungere alla “soluzione” finale dell’Olocausto. Tre anni dopo, Mussolini che fin dal suo sorgere, aveva messo nel suo governo non pochi ebrei, ormai succube di Hitler, faceva approvare le leggi razziali antiebraiche che giunsero del tutto inattese e che ferirono l’anima italiana. L’Italia comunque è uno dei paesi europei che grazie anche all’apporto della Chiesa risulta tra i più comprensivi e tolleranti verso gli ebrei.

Come mai il popolo ebreo dopo 40 secoli di persecuzioni culminate con l’Olocausto riesce a sopravvivere con la sua identità, la cultura, la sua fede a differenza di altri popoli o etnie del tutto scomparse o trasformate? Come mai 5 milioni di abitanti del nuovo Stato d’Israele riescono a difendesi e progredire accerchiati da un immenso mare di arabi e mussulmani?

Una risposta convincente ci viene dal Pontefice Magno Giovanni Paolo II che è stato uno dei primi Papi a spiegarci questo Mistero del popolo ebraico. Nel discorso del 28 ottobre 1985, dopo aver citato “Nostra Aetate” nelle diverse ingiustificate manifestazioni di antisemitismo anche da parte di settori minoritari della Chiesa, “invita i cattolici a scegliere la via della riparazione allo scopo di stabilire una relazione permanente con il popolo fratello dell’Alleanza. Il Salvatore dell’Umanità- dichiara Woythila- è il Fondatore della Chiesa, ma è il MESSIA promesso al popolo ebraico confermato dalle scritture di questo popolo. Tra la Chiesa ed il popolo ebreo esiste una religione di parentela…solo con questa comunità, nonostante le nostre relazioni con altre religioni. Questo legame può essere definito “sacro e radicato nella misteriosa volontà di Dio”

Cade così l’accusa di “Deicidio”? certo. Il sangue dell’innocente versato da Gesù di Nazareth è una “felix culpa” perché con quel sangue siamo stati tutti redenti. “Cristo uomo incarnato…ha dato se stesso come prezzo del riscatto…” ( 2.Timoteo,2,61). Se dovesse rimanere in piedi l’accusa di “Deicidio”…non si salverebbe nessuno dei cristiani visto che noi lo rinneghiamo ogni giorno. Del resto GESU’ di Nazareth è ebreo di nascita, della discendenza di Davide, figlio di Iesse; sua madre che lo ha incarnato è la VERGINE DI SION, gli apostoli da lui prescelti sono tutti ebrei, i profeti, tra cui Isaia che hanno annunciato la venuta del Messia sulla terra, sono tutti di origine ebraica. I 4 evangelisti sono semitici. Pietro, al quale gli fu rimesso il compito di Capo della Chiesa è ebreo. Paolo, l’Apostolo delle Genti, folgorato da Gesù sulle vie di Damasco è un accanito rabbino anticristiano ligio agli insegnamenti della Torhà come potrebbe essere oggi il rabbino Di Segni della Sinagoga romana di Viale Trastevere. Perché molti aspettano ancora… il Messia? La risposta ce la dà Giovanni :”Egli era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di Lui, ma il mondo non …l’ha riconosciuto”(GV.1,10). Fino a…quando?

giovedì 12 febbraio 2009

Apparizione Madonna di Lourdes

Ieri, 11 febbraio, ricordiamo l'apparizione di Maria a Lourdes, segno di speranza per milioni di ammalati. Sono proprio loro, i fratelli ammalati, ad essere oggi al centro della nostra riflessione e della nostra preghiera: sentano vicina la presenza consolatoria della madre di Dio.

"Ma chi, come me, fatica a pregare, si perde appena inizia a recitare una formula...La preghiera non è una lista di richieste a Dio,...la preghiera non è necessariamente legata al desiderio e alle voglie...Accade ... la preghiera diventa silenziosa presenza che riempie e motiva la vita."

don Paolo Curtaz