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Abbiamo abolito la pena di morte per i colpevoli condannati con tre gradi di giudizio; la manterremo per gli innocenti senza un regolare processo, senza condanna e senza una legge?La decisione della corte di cassazione di Milano che in “nome e per conto del Padreterno” ordina di sospendere l’alimentazione e l’idratazione di Eluana Englaro, senza possibilità di appello, senza una legge approvata dal parlamento e ratificata dal popolo sovrano, è una bestiale condanna a morte in nome del delirante culto della Dea Libertà.In tutta questa dolorosa faccenda che scuote la coscienza di ciascuno, emerge ancora una volta l’urgenza di dare innanzi tutto una risposta al significato della nostra vita, ristabilendo un rapporto tra questa e il mistero dell’eternità. La morte per eutanasia così come l’aborto, prima di ricorrere ad una legge dello stato per creare nuovi boia a nostre spese, dovrebbe indicare quali sono gli effettivi confini tra la vita e la morte, alla luce della Fede. La proposta di abolire l’accanimento terapeutico di fronte agli stessi malati terminali è una proposta impraticabile, prima perché, l’uomo avverte l’estremo bisogno di aprirsi al mistero della vita; poi perchè ogni giorno la ricerca scientifica ci porta alla scoperta di nuovi farmaci e terapie. L’abolizione dell’accanimento terapeutico, presto o tardi finirà per essere una scusante com'è avvenuto con la famigerata legge 194 che condanna a morte bambini innocenti nel seno materno. Il nascituro d'uno o due mesi di vita è forse meno “essere umano” di uno che raggiunge i 4, i 5 o i 9 mesi? Nel caso poi di Eluana che a seguito di un grave incidente vive con un sondino che permette l’alimentazione e l’idratazione, a nessuno è concesso, tanto meno ad un padre, di affermare che tutto ciò sia accanimento terapeutico contro natura. La risposta più convincente a tutti i bigotti infarciti di giacobinismo ci vengono dalle religiose che da anni hanno assistito la povera Eluana: Se c’è chi la considera morta, supplicano, lasci che Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva. Non chiediamo nulla in cambio, se non il silenzio e la libertà d'amare e donarci a chi è debole, piccolo e povero”. Allora perché escludere un altro miracolo come quello eclatante di Gianluca Sciortino, ritornato alla normalità dopo un lunghissimo coma irreversibile?In realtà il vero nodo da sciogliere che sta minando le fondamenta della nostra civiltà, è quello di affrontare il travaglio di una cultura che ridefinisca il concetto d'uomo. Papa Wojthila, riferendosi al cap. 3° della Genesi ci avverte sui pericoli di Adamo, quando riferendosi all’invito del diavolo, ricorda: “Si aprirebbero gli occhi vostri e diventereste come Dio”. In queste parole noi troviamo tutta la tentazione dell’uomo moderno per metterlo in opposizione a Dio fino alle forme estreme in cui il Maligno ha trovato oggi il contesto storico più adatto. L’uomo d’oggi pur di realizzare il mito della propria libertà si riduce a dar sfogo ad ogni forma di brutale istintività. La cultura della droga di massa, dell’edonismo, del relativismo, dell’abortismo e dell’eutanasia, sottratta da ogni legge universale, è giunta ormai ad una violenta ed incontrollata appropriazione di tutto quanto ci circonda, si tratti anche dei propri cari, con il pretesto di lenire il dolore.Eppure nessun uomo potrà mai lenire il dolore ed evitare la morte: questa è la croce di chi la disprezza. Nessun dolore è tragico, tragica è la cecità e la durezza dei cuori, perché ogni morte ha la sua resurrezione.L’uomo non nasce dai laboratori del dottor Jekil, ma è un grandioso progetto di Dio che non si può manipolare. Solo l’uomo, a differenza degli stessi animali, è capace di sopprimere il suo simile in maniera calcolata, con o senza leggi, compiacendosi alla fine del male compiuto. Una nuova legge sull’eutanasia ha il rischio di scimmiottare anche da noi i lager sanitari dei Paesi molto…Bassi, togliendo ogni rispetto che si deve alla dignità della persona e alla sacralità della vita con il pericolo di estendere la pratica anche su soggetti meno a rischio come avviene con l’aborto diventato un mezzo contraccettivo e di pianificazione di massa.Giù le mani dei boia ! Andiamo pure via da questa terra, ma con la speranza di vivere e non per scomparire all’orizzonte come scarafaggi!